come scegliere esercitazione calcio

Come scegliere l’esercitazione giusta

da | Ott 10, 2023 | Metodologia

A prima vista, il calcio sembra un gioco  semplice, in realtà  è un sistema particolarmente complesso dove tantissimi  fattori interagiscono per determinare il risultato del gioco.
In questo contesto, cosi complicato, siamo noi allenatori che dobbiamo trovare il modo di semplificare e chiarire ogni aspetto ai nostri giocatori.

I nostri allenamenti, sono lo strumento più importante  per codificare  e trasmettere ai nostri giocatori il modo per affrontare  ogni variabile che incontreranno durante le partite.  L’allenamento ci serve per togliere incomprensioni e dubbi e creare un linguaggio comune per tutti i ragazzi  che utilizzeranno  nelle varie fasi di gioco. Questo linguaggio comune è formato da continui adattamenti  a  relazioni cause-effetto. Attraverso le esercitazioni, possiamo ricreare le  situazioni che poi i nostri ragazzi troveranno durante le partite, fargliele comprendere e se possibile anche automatizzare le loro risposte in campo. Per poter far questo, noi allenatori, dobbiamo avere piena padronanza dei contenuti e degli effetti  che avranno le nostre esercitazioni sui giocatori.  Se vogliamo raggiungere questo scopo dobbiamo prima capire come funziona strutturalmente  ogni esercitazione   e poi capire come muovere le variabili interne ed esterne ad ognuna di esse.

 

È una esercitazione con obiettivo prevalentemente fisico, tattico o  tecnico? 

Riusciamo a rispettare l’obiettivo principale e allo stesso tempo inserire  altri obiettivi secondari?
Riuscire a creare varianti più complesse arricchisce la nostra proposta e ci permette di guadagnare tempo nella crescita della nostra squadra.
Esempio: se l’obbiettivo principale è un lavoro fisico di potenza aerobica come  un lavoro intermittente, posso abbinarci aspetti tecnici e tattici?   In questo caso dobbiamo rispettare l’ordine di importanza dei contenuti. Se l’obbiettivo principale è il lavoro intermittente, non possiamo  interrompere l’esercitazione per correggere gli aspetti tecnico tattici, altrimenti altereremo i tempi di lavoro/recupero.

 

L’esercitazione è diversa se fatta su 20, 40 e 60 metri?

Personalmente preferisco spazi grandi. Ricordiamoci che la partita della domenica è giocata su un campo di oltre 100 metri… non ci possiamo allenare tutta la settimana in spazi ristretti.
Secondo me le esercitazioni su spazi stretti traggono in inganno. Sembrano intense perché la palla va veloce, ma i calciatori sono quasi fermi e non aprono  mai la falcata. Un particolare da guardare è la lunghezza del passaggio, se la maggior parte sono più corti di 5 metri qualcosa non va.

 

L’esercitazione cambia a seconda del numero dei partecipanti?

Le esercitazioni migliori si effettuano in un contesto di squadre contrapposte.
Allenarsi con esercitazioni  11 contro 11 significa svolgere un allenamento globale. Un allenamento di questo tipo permette al calciatore di esercitarsi in un contesto di gioco reale, dove si ritrovano tutte le difficoltà che incontrerà durante la partita ufficiale.
Se voglio migliorare la fase di possesso, chi è in possesso deve essere in superiorità numerica (es. 11 contro 9),
Se voglio migliorare la fase di non possesso, chi difende deve essere in inferiorità numerica (esempio 9 contro 11).

 

E a seconda dei gruppi?  (quanti gruppi?)

Possiamo sviluppare lavori dividendo la squadra  in 2-3-4 gruppi all’interno della stessa esercitazione. Allenare utilizzando casacche con più colori serve per migliorare l’attenzione e la velocità di analisi dei nostri giocatori. Attenzione perché il rischio è di rallentare tutte le altre dinamiche presenti nel gioco. Alterniamo le varie esercitazioni dando precedenza a quelle a due squadre e con situazioni più simili alla partita.

 

Come cambia L’esercitazione a seconda del tempi di esecuzione e di recupero?

Per quanto riguarda l’esecuzione stiamo attenti a non far lavorare troppo poco i giocatori facendogli perdere lo stimolo allenante. Allo stesso modo dobbiamo capire come non allungare oltre al dovuto l’esercitazione. Il calo di intensità durante l’esercizio è un segnale importante da osservare. Nel momento in cui arriva la stanchezza, monitoriamo il calo di attenzione dei nostri giocatori.
Per quanto riguarda invece i tempi di recupero bisogna fare poche pause e possibilmente corte. Ricordiamoci che il recupero è una cosa diversa dai tempi morti. Le pause Sono in ogni caso necessarie per tenere alta la qualità dell’ allenamento. Senza pause  i nostri ragazzi andrebbero subito in fatica diminuendo la concentrazione e la capacità di apprendimento. Utilizziamo i cambi di esercitazione per inserire le pause. All’interno delle esercitazioni ridurre i tempi morti al minimo.

 

L’ Esercitazione cambia a seconda del momento della seduta di allenamento?

Quando scegliamo un’esercitazione, oltre a capire a cosa ci serve e per quale scopo la facciamo, teniamo in considerazione  in quale momento della seduta la proponiamo? È una attivazione, fa parte della parte centrale, o  della parte conclusiva dell’allenamento? Perché in base a questo, l’intensità e la durata del lavoro sarà diverso. La stessa esercitazione tramite piccole modifiche può essere utilizzata in momenti diversi della seduta di allenamento.

 

Come alleniamo un obiettivo importante?

Nella nostra proposta di lavoro avremmo obiettivi più o meno importanti.   Un obiettivo importante dovrà essere allenato molto di più  di un obiettivo minore. Utilizziamo attivazioni, riscaldamenti e lavori fisici in un contesto tattico che sviluppi i nostri obiettivi importanti.

 

Conclusioni…

Per chi non lavora nei professionisti, è  più difficile allenare.  Le strutture e i materiali a spesso sono di minor qualità e avendo a disposizione due o tre allenamenti a settimana, il tempo per lavorare sugli obiettivi è veramente poco.
Io parto dalla convinzione che a prescindere dalla categoria e dall’età l’atteggiamento di chi allena, deve essere sempre da allenatore professionista. Chi allena deve sempre pretendere il massimo da se stesso.
Per chi ha poco tempo  non bisogna dimenticare un aspetto molto importante: Non dobbiamo mai perdere di vista la capacita’ di incidere nel tempo.
Per fare l’allenatore bisogna avere passione, carattere, personalità ma soprattutto bisogna avere un metodo valido ed efficace!
Senza metodo non arrivano i risultati e non crescono ne migliorano i nostri ragazzi. Diventa quindi fondamentale essere padroni delle nostre esercitazioni e capire attraverso di esse come plasmare la nostra squadra.