Belle idee ma pochi risultati?
Sono sempre stato consapevole che per chi inizia la carriera di allenatore, ma anche per chi vuole continuarla, le chances siano davvero limitate e che da subito devi cercare di sbagliare il meno possibile.
Quando ho iniziato ad allenare non sapevo bene da dove partire per trasmettere in maniera incisiva, le mie idee e conoscenze. Un conto era avere una serie di presunte certezze che avevo maturato nel corso degli anni e un conto sarebbe stato metterle in pratica e farle fruttare su quel gruppo di giovani della Primavera della Reggina calcio che quasi inaspettatamente mi erano stati affidati con tanta fiducia dal ds Simone Giacchetta
Ripercorrendo col pensiero quei momenti, ora che ho superato le trecento partite in serie B, mi sto accorgendo di quanto avessi avuto bisogno d’aiuto a quel tempo. Quanti errori avrei potuto evitare se l’io che sono oggi mi avesse dato una mano! Un paio di consigli mi sarebbero stati tanto utili, alcune dritte, concetti che ritengo chiave, oppure mi avesse accennato quali strategie da usare in partita in base al modulo della nostra squadra e al modulo avversario.
Non che sia diventato un ‘’Guru’’del calcio nel frattempo, questo e’ certo, ma quel giovane mister pieno di buoni propositi e molto alle prime armi, aveva bisogno di un ‘’allenatore vero’’ con esperienza e che gli suggerisse come fare nella pratica poiché tanta teorie e chiacchiere ora le stavano portando via il vento.
Quel primo anno a Reggio, dopo una serie innumerevole di scarsi risultati e una voglia matta di tornarmene a casa dalla mia famiglia, a sancire la fine dell’era:’’belle idee ma pochi risultati’’, fu l’ennesima sconfitta al novantaquattresimo, e una palla di neve ghiacciata tra nuca e collo tiratami sul campo di Bari da un tifoso (si avete capito bene la neve a Bari). Fu come risvegliarsi di colpo.
Alla fine di quella partita, Il mio direttore Giacchetta, mi ricordò che i risultati sono lo specchio del mio lavoro e che la crescita dei ragazzi passa anche attraverso una mentalità proiettata alle vittorie.
Da quel momento è scattato qualcosa , vincemmo 11 partite su 14 e centrammo l’accesso ai playoff vincendo l’ultima di campionato a Trigoria contro la Roma.
Avevo imparato a guardare i miei allenamenti con un occhio diverso e a ricercare esercitazioni non estetiche e alla moda, ma efficaci e concrete.
Coverciano è un ottima scuola che ti trasmette le basi teorico tattiche, ma nell’esperienza pratica ti lascia in mano a te stesso. Si trovano corsi di formazione sul web di persone che studiano e che hanno database di esercitazioni molto complete, ma credo, che un conto sia la teoria e un conto appunto sia lo sporcarsi le mani.
Convinto che il mister potesse fare realmente la differenza, non mi interessava se fosse meglio il 4-3-3, il 3-4-3 o il 3-5-2.
Io avevo bisogno che qualcuno mi insegnasse come incidere sui giocatori, quali esercitazioni fossero più efficaci sui ragazzi e come migliorare i loro punti deboli, quali e quanti accorgimenti operare per contrastare le loro carenze.
Oggi in questo senso ho moltissime conoscenze e materiale e mi sono costruito tutto da solo
Voi allenatori, giovani e meno giovani, di qualsiasi categoria, che vi sentite in questo momento, come ero io una volta, insicuri nella propria proposta, incompleti nelle conoscenze, ma consapevoli che nel calcio le opportunità siano davvero poche, per tutti coloro che vogliano velocizzare il loro percorso formativo, penso di potervi dare qualcosa che in quel momento io non ho trovato.
Voglio mettere a disposizione il mio percorso, le mie conoscenze tattiche, le mie strategie da campo, tutte le sfumature che in questi anni ho “sudato” partita dopo partita, allenamento dopo allenamento.
La mia newsletter come il mio sito, il mio canale Youtube, i miei laboratori devono essere intese come uno strumento di avvicinamento per creare ponti tra le persone, contatti e condividere riflessioni. In questo primo articolo ho cercato di spiegare il senso di questo nuovo progetto ma dal prossimo inizieremo già, con molta semplicità, a ‘’sporcarci le mani,’’ a parlare di errori, di tattiche, e di esercizi.